Sto rinviando questo post da giorni…forse perché l’argomento
mi tocca da vicino…forse perché mi infervoro se ne parlo e temo di non riuscire
a controllare le parole…forse perché ci sarebbe troppo da dire e devo ancora
farmi un’idea chiara di dove fermarmi…in ogni caso non intendo aspettare più…la
mia foto di oggi e di ieri (e in realtà anche di giorni precedenti) è per la
mia città…per le immagini mi sono fatta aiutare sia dal mio archivio di foto
scattate in tanti anni che dai miei amici che girano per le mie strade in
questi giorni…
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La storia che ho voglia di raccontare riguarda una città e
la sua squadra di calcio…la città è bellissima…con una storia interessante alle
spalle che ha origine sin dalla Magna Grecia e una posizione geografica e un
aspetto che dimezzerebbe il lavoro a qualunque ente per il turismo che avesse
il compito di promuoverne la visita… ma è anche una delle più inquinante d’Europa…con
tasso di incidenza di tumori e malattie alle vie respiratorie che supera di
gran lunga la media europea…la squadra è attualmente di terza categoria ma
vanta una tifoseria che meriterebbe ben altri palcoscenici…con senso dello
sport, attaccamento e quell’amore incondizionato che forse si riserva solo ai
parenti, ha sopportato negli anni ogni genere di piaga abbattutasi sulla
squadra…dai provvedimenti un po’ troppo restrittivi presi nei confronti della
tifoseria ai sogni infranti ad un passo dalla qualificazione alla categoria
superiore, dai fallimenti societari alle lotte contro il dissesto comunale per
avere lo stadio cittadino a norma, da presidenti poco innamorati a limiti
tecnici contro i quali c’era ben poco da fare… il destino più volte si è preso
gioco di loro ma questo non ha mai tolto la voglia di crederci e perciò non hanno
mai fatto venire meno il sostegno alla squadra…se vi fate un giro da noi
potrete imbattervi in qualche centinaia di tifosi attendere di notte alle porte
dello stadio il pullman della squadra di rientro da una trasferta vinta
all’ultimo minuto, solo perché l’allenatore, al microfono dell’intervista tipica
di fine partita, in preda all’entusiasmo, invita i tifosi ad accoglierli
all’arrivo…oppure potrete vedere i balconi di una città intera che a giugno,
ormai da qualche anno senza mollare, si vestono di rosso e blu perché stanno
per iniziare i play off e si cavalca il sogno della B…guardando una partita è
possibile vedere lo spettacolo emozionante e commovente di due giocatori che si
avvicinano alla curva e regalano un mazzo di fiori ai parenti di un ragazzo
appena scomparso, un normale tifoso, molto attivo e impegnato per il
risanamento di Taranto e che ha dato vita insieme ad altri ragazzi al movimento
“Ammazza Che Piazza” che autofinanziadosi si preoccupa di restituire dignità ai
luoghi verdi della città… l’amore è forte e il rapporto tra la squadra e la
città è stretto…tanto che quando quest’anno l’attuale presidente della società
si è trovato in difficoltà e sono cominciati ad arrivare i punti di
penalizzazione per il mancato pagamento degli stipendi dei giocatori, un gruppo
di tifosi organizzati i “Taranto Supporters” si è mobilitato e senza pensarci
troppo ha indetto una raccolta fondi per poter finanziare una o più partite…i
cittadini hanno risposto e sono stati raccolti addirittura 11mila euro…non so…
a me non sembra qualcosa di così scontato…un sondaggio pubblico su internet ha
deciso quale sarebbe stato “lo sponsor” da applicare sulla maglia per la
partita finanziata…lo slogan scelto è stato “RespiriaAMO Taranto”…la
Lega PRO approva…la maglia si stampa…
l’emergenza
ambientale da noi è elevata e faticosamente negli anni qualcosa si muove…la
sensibilità è aumentata…i tarantini prendono coscienza ogni giorno di più della
condizione di morte e distruzione nella quale stiamo precipitando…cambiare è un
processo lento e difficile…soprattutto quando un fumo nero che spara al cielo
ogni giorno è diventato talmente tanto abituale da togliere la possibilità di
immaginare un futuro diverso…ma qualcosa sta accadendo…il futuro diverso
comincia a sembrare possibile… e così, sempre se ti fai un giro da noi, puoi
imbatterti in manifestazioni organizzate o spontanee, programmate o
estemporanee…puoi incontrare giornalisti di testate nazionali in grado di fare
le “domande giuste”…si scrivono perizie che addossano responsabilità…si iniziano
processi...puoi leggere sui muri o in striscioni appesi, slogan scritti a mano
o graffiti manifestanti il disagio, creati
da ragazzi molto lontani dagli schieramenti politici…”respiriAMO TARANTO” ben
si sposa con tutto questo…con questa presa di coscienza…con questa ventata
nuova e sana…del resto lo sponsor sono i tarantini…lo slogan deve esprimere
quello che meglio li rappresenta…o forse no…sì, perché la partita sabato c’è
stata ma la squadra è scesa in campo con una maglia senza sponsor…la Lega PRO il giorno prima
della partita, quando sembrava che ormai fosse tutto deciso e l’entusiasmo
cittadino era alle stelle, ha deciso di vietare alla squadra di giocare con
quella maglia…pare che si fosse improvvisamente accorta che in realtà lo slogan
nascondesse un messaggio politico…boh, forse leggendo la stampa al contrario
(come si fa con l’ascolto di alcuni dischi dei Led Zeppelin) si può riscontrare
il messaggio subliminale di andare a votare per il diavolo…a quanto pare per il
diavolo votano loro…perché non si può non pensare che la volontà politica in
realtà sia dietro questo divieto… una volontà politica che non guarda affatto
all’esigenze e alle richieste della società che la riguarda…
paradossalmente è
quasi un bene quello che è accaduto…i giochi sono abbastanza chiari ora agli
occhi di tutti…anche di quella parte di cittadini che si ostinava a disinteressarsi
delle sorti cittadine…e l’indignazione è forte…
perchè tutto questo non riguarda
più solo l’amore per lo sport e per la squadra locale ma una città intera che
continua ad essere vessata e maltrattata come se non esistesse…si perché
Taranto merita di essere salvata non solo per il patrimonio storico e artistico
che conserva tra le vie della sua città, non solo per il mare che la circonda che è uno spettacolo naturale senza pari, non solo per le cozze e la puccia
agli uccelletti, non solo per i citri, per il bisso, per i riti della Settimana
Santa, per il rosone di San Domenico e il cappellone di San Cataldo, non solo
per il pranzo "da Ugo" o il panzarotto "di Ernesto", non solo per la Raffo bevuta
in piazza fontana il giovedì santo o per la passeggiata sul lungomare, non solo
per l’apertura del ponte girevole o lo spettacolo dal ponte di pietra, non solo
per il mercato del venerdì alla Salinella o del sabato ai Tamburi, non solo per
il teatro Tatà, per la villa Peripato, Cimino o il Parco Archeologico, non solo
per i fiori che da 34 anni ricordano Iacovone o per lo stadio che ospieterebbe
senza modifica alcuna avversari di serie B, non solo per un museo che ospita
una collezione di Ori della Magna Grecia famosa in tutto il mondo…Taranto
merita di essere salvata perché è una città ABITATA…e perché i tarentini sono
capaci di grandi gesti…forse a volte un po’ discontinui…ma questo capita quando
le difficoltà da affrontare sembrano non finire mai…perché è difficile
mantenere alta l’attenzione su tutto quando il tutto è davvero troppo…ma i
tarentini ci sono…e si sente…è il momento di riprendersi la città…e il momento non
va’ sprecato…ora va’ davvero mantenuta l’attenzione alta su tutto…e ogni forza
va’ coinvolta…ogni risorsa…
perché scene come questa che si vedevano ieri da
ogni punto della città devono essere denunciate a gran voce…uno spaventoso fumo
nero a causa di un incendio dovuto all’esplosione di un trasformatore del
reparto tubificio, che fortunamente non ha provocato feriti, non va’ più
dimenticato dopo un giorno e catalogato come incidente “messo in conto”…noi
tarantini non dobbiamo più permetterlo…
sono orgogliosa quando vedo i miei amici
diffondere ripetutamente le notizie di tali eventi sui social network,
quando,
se non sono a Taranto, mi spediscono le foto di manifestazioni improvvisate
sotto il palazzo di città (in pochi o in tanti non ha importanza ora, bisogna
solo continuare a farlo) con lo scopo di gridare in continuazione che si è
arrivati al limite, quando leggo sempre più articoli di testate nazionali che
riguardano la nostra drammatica situazione, sono orgogliosa quando la squadra
decide di mettere in vendita la maglia ufficiale usando come sponsor
“respiriAMO TARANTO” e ovviamente spero che nasca un accordo nuovo che metta in
vendita anche altre maglie con la stessa scritta affinchè possano essere
indossate da tutti…perché all’interno di una famiglia ogni componente ne possa portare
una, dal figlio di 2 anni alla nonna di 80…e perchè la prossima domenica con
partita giocata in casa tanto lo stadio si riempia di tifosi e spettatori di
ogni età con indosso un’unica maglia, quanto la pasticceria sotto casa, la
piazza del centro, il ristorante cittadino si riempiano di cittadini ugualmente
vestiti, orgogliosi e consapevoli.
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