Nella storia dei miei lavori non sono mai stata io a trovare
il materiale giusto, ma è sempre stato lui a venire da me.
Eppure sono perfettamente cosciente che la scelta del
materiale è una fase fondamentale del processo creativo.
Per me il materiale è sempre stato parte dell’ispirazione.
Non mi è mai capitato di sceglierlo dopo aver visto il
lavoro di qualche “collega” esattamente come non ho mai fatto mia una pratica
molto diffusa in questo ambito, e cioè quella che porta ad affermare: “uh,
bello quasi quasi lo faccio anche io”, guardando esposizioni o foto altrui
Io lavoro animata dall’ispirazione e nient’altro.
Per
fortuna o purtroppo non sarei in grado di creare diversamente.
Ha scelto me il metallo che mi è stato messo tra le mani da
bimba, il legno simbolo dell’incontro con Francesco e mi ha scelto l’ulivo che sancisce
il legame con la nostra Terra, legame che è tornato prepotente con la ceramica
incontro casuale e folgorante di qualche anno fa e che è diventata co-protagonista
dei miei lavori, portandomi a eliminare, quasi del tutto, ogni altro genere di pietra
e componente, infine il cuoio (che intendo inserire nei prossimi mesi dando
finalmente forma ad un progetto pronto da un anno ormai) di cui ho scoperto le potenzialità
inaspettate e affascinanti, guardando il lavoro straordinario delle mani
sapienti di Giuseppe, artigiano fiorentino del cuoio.
Quindi, forse, nel mio caso, non parlerei di ricerca di
materiale ma di incontro con il materiale e con chi gli dà vita.
È sempre stato qualcosa di istintivo e “fisico”. Toccare con
mano un frammento, vederne la trasformazione tra le mani di un artigiano o tra
le mie, conoscerne la composizione e apprezzare l’origine naturale della
maggior parte dei materiali usati.
È l’ennesima prova che i miei lavori, sono proprio la trasposizione di una parte
molto intima di me.
Sono veri incontri che mi arricchiscono e aggiungono valore,
rendono realmente preziosa ogni materia prima: dal legno d’ulivo proveniente dalla potatura a medio
termine sempre dello stesso campo, alle pietre in ceramica infornate sempre dallo
stesso maestro artigiano, al cuoio ricavato dagli scarti della creazione di porta
spiccioli fiorentini.
La combinazione tra i materiali è sempre stata un forte
spinta nel mio lavoro.
Accostare metalli “vili”, ma orgogliosamente lavorati con tecniche di forgiatura e traforo,
a materiali inaspettati come il legno, la ceramica e il cuoio l’ho sempre ritenuta
una peculiarità delle mie creazioni. Una parte della mia identità che tendo a
difendere e conservare.
La collana della foto è un esperimento fatto ormai da un po’
di tempo ma che non espongo perché sento che non è ancora nella sua forma
definitiva. È una collana in legno e ceramica. Due materiali che raramente ho
visto abbinati ed è stata una delle prime creazioni realizzate quando io e
Francesco abbiamo deciso di far entrare il legno nella nostre linee di
gioielli. É la nostra essenza, ci dice chi siamo, da dove veniamo, da cosa siamo partiti. Fu un esperimento che ci ha convinto e che continueremo a proporre e a reinterpretare.
In ogni caso, in questi giorni questo pezzo è sul mio banco
di lavoro pronto ad assumere la sua vera forma.
E io attendo ansiosa la sua
trasformazione.
"Il momento del cambiamento
è l'unica poesia."
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