sabato 18 febbraio 2012

Scusatemi, mentre bacio il cielo! (Jimi Hendrix)

365/28



Questo era il colore del cielo (meraviglioso) che questa mattina c’era sopra la mia testa…e quella sono io…o meglio un’immagine di me…oggi posto questa foto anche se avrei voluto scattarne un’altra…altrove…si perché solo l’immagine di me era sotto quel cielo ma la mia testa e il mio cuore erano nella mia città…nella mia città dove oggi ci si batteva per il colore del cielo…si perché da noi il cielo non è blu…e le nuvole non sono bianche…da noi spesso è tutto rosso…non solo all’ora del tramonto…se rientri a Taranto in piena notte, prima di attraversare il ponte dal quale potrai godere della vista magica della città vecchia che si erge sul mare, stai attento perché il rosso del cielo potrebbe abbagliarti…e il rosso è il colore del pericolo…si perchè da noi la fortuna si misura nel numero di parenti che ti sono ancora rimasti o che non avranno una visita specialistica prenotata periodicamente ogni 6 mesi…oggi centinaia di tarantini erano riuniti di fronte al Tribunale a pretendere che gli vengano restituiti tutti gli altri colori…oggi c’era il primo passo verso quello che si spera sia un maxi processo contro l’Ilva di Taranto…l’acciaieria che da più di 50 anni occupa il nostro territorio e che dietro la promessa di un posto di lavoro si è presa molto in cambio…si è presa il suolo (occupando una superficie due volte e mezzo più grande della città), il mare (versandoci all’interno materiali tossici), l’aria (inquinandola con fumi nocivi oltre ogni limite tollerabile, se mai ce ne fosse uno), il colore delle strade e degli edifici del quartiere Tamburi e del cimitero cittadino (diventati rossi per via delle polveri di minerale tossico che trasportate dal vento aderiscono a TUTTE le superfici che incontrano), le nuvole (non più condense d’acqua, manifestazione di un ciclo naturale di elementi ma insieme di polveri inquinanti, fumi rossi, liquidi tossici misti ad atmosfera e umidità che circolano per i cieli cittadini e non più adatte a giochi per la fantasia dei bambini), si è presa gli animali intossicati da erba velenosa e i nostri prodotti agricoli non più sicuri e commercializzabili…si è presa le persone di questa città, il sudore del loro lavoro non sempre garantito, spesso la loro vita e quasi sempre la loro salute…recentemente qualcuno in città ha detto davanti ad un microfono “sotto il rischio c’è il guadagno”…scatenando contestazione e scoramento, ma probabilmente ha ragione…lo prendo in parola…è questo che bisogna fare…rischiare…presentarsi sempre a tutte le udienze d questo processo e rischiare…rischiare un ritardo a lavoro o una giornata di studio…rischiare di essere soli…rischiare di essere contestati…rischiare di rimanere fuori…esserci tutte le volte in cui sia possibile farlo…e mantenere sempre alta l’attenzione…non smettere di parlarne…sia che si stia vicini che da lontano…rischiare di essere noiosi e pesanti…rischiare di infastidire…rischiare di prendersi qualche offesa…rischiare…perciò è quello che farò anche io…oggi non ero lì…non ero a Taranto…ma cercherò di esserci la prossima volta…ma se dovesse essermi impossibile la mia attenzione rimarrà alta…perché alla fine il guadagno sarà anche il mio…

http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/02/17/news/ilva-30040721/

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