lunedì 3 febbraio 2014

sperimentàle #2 - materia


Nella storia dei miei lavori non sono mai stata io a trovare il materiale giusto, ma è sempre stato lui a venire da me.

Eppure sono perfettamente cosciente che la scelta del materiale è una fase fondamentale del processo creativo.

Per me il materiale è sempre stato parte dell’ispirazione.

Non mi è mai capitato di sceglierlo dopo aver visto il lavoro di qualche “collega” esattamente come non ho mai fatto mia una pratica molto diffusa in questo ambito, e cioè quella che porta ad affermare: “uh, bello quasi quasi lo faccio anche io”, guardando esposizioni o foto altrui

Io lavoro animata dall’ispirazione e nient’altro.
Per fortuna o purtroppo non sarei in grado di creare diversamente.

Ha scelto me il metallo che mi è stato messo tra le mani da bimba, il legno simbolo dell’incontro con Francesco e mi ha scelto l’ulivo che sancisce il legame con la nostra Terra, legame che è tornato prepotente con la ceramica incontro casuale e folgorante di qualche anno fa e che è diventata co-protagonista dei miei lavori, portandomi a eliminare, quasi del tutto, ogni altro genere di pietra e componente, infine il cuoio (che intendo inserire nei prossimi mesi dando finalmente forma ad un progetto pronto da un anno ormai) di cui ho scoperto le potenzialità inaspettate e affascinanti, guardando il lavoro straordinario delle mani sapienti di Giuseppe, artigiano fiorentino del cuoio.

Quindi, forse, nel mio caso, non parlerei di ricerca di materiale ma di incontro con il materiale e con chi gli dà vita.

È sempre stato qualcosa di istintivo e “fisico”. Toccare con mano un frammento, vederne la trasformazione tra le mani di un artigiano o tra le mie, conoscerne la composizione e apprezzare l’origine naturale della maggior parte dei materiali usati.


È l’ennesima prova che i miei lavori,  sono proprio la trasposizione di una parte molto intima di me.
Sono veri incontri che mi arricchiscono e aggiungono valore, rendono realmente preziosa ogni materia prima: dal legno  d’ulivo proveniente dalla potatura a medio termine sempre dello stesso campo, alle pietre in ceramica infornate sempre dallo stesso maestro artigiano, al cuoio ricavato dagli scarti della creazione di porta spiccioli fiorentini.

La combinazione tra i materiali è sempre stata un forte spinta nel mio lavoro.

Accostare metalli “vili”, ma orgogliosamente  lavorati con tecniche di forgiatura e traforo, a materiali inaspettati come il legno, la ceramica e il cuoio l’ho sempre ritenuta una peculiarità delle mie creazioni. Una parte della mia identità che tendo a difendere e conservare.

La collana della foto è un esperimento fatto ormai da un po’ di tempo ma che non espongo perché sento che non è ancora nella sua forma definitiva. È una collana in legno e ceramica. Due materiali che raramente ho visto abbinati ed è stata una delle prime creazioni realizzate quando io e Francesco abbiamo deciso di far entrare il legno nella nostre linee di gioielli. É la nostra essenza, ci dice chi siamo, da dove veniamo, da cosa siamo partiti. Fu un esperimento che ci ha convinto e che continueremo a proporre e a reinterpretare.

In ogni caso, in questi giorni questo pezzo è sul mio banco di lavoro pronto ad assumere la sua vera forma. 
E io attendo ansiosa la sua trasformazione.

"Il momento del cambiamento è l'unica poesia."

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